IoT, RFID, NFC: cosa sono e come possono essere utili alla tua azienda
Iot è l’acronimo dell’inglese Internet of things, un neologismo introdotto nel mondo delle telecomunicazioni nel 1993.
L’”Internet delle cose” indica la possibilità di connettere tra loro diversi dispositivi informatici, che si rendono riconoscibili e tracciabili, e trasferire i loro dati su una rete in modo automatico, in modo che si possa accedere ad informazioni aggregate.
Essenzialmente ci sono tre categorie di dispositivi nell’IoT:
- dispositivi che raccolgono informazioni e le inviano;
- dispositivi che ricevono le informazioni e le elaborano;
- dispositivi che possono svolgere entrambe le operazioni
Gli oggetti che possono essere integrati in un sistema di questo tipo sono molteplici: apparecchiature, impianti e sistemi, materiali e prodotti tangibili, opere e beni, macchine e attrezzature. Ma tutti gli oggetti possono essere messi in collegamento con altri tramite internet.
Nella nostra vita quotidiana infatti questo concetto è già ampiamente in uso. Alcune sveglie possono suonare prima del previsto se sul tragitto registrano traffico crescente, le scarpe da running trasmettono ad un dispositivo tempi, kilometri e velocità dell’allenamento, i vasetti con i medicinali avvisano i familiari indicati se non viene somministrato il farmaco previsto.
Nelle imprese e nelle aziende l’IoT offre scenari di innovazione eccezionali. I dispositivi possono raccogliere in tempo reale dati come posizione, movimento, temperatura, acustica, forza e carico, perdite, accelerazione, pendenze e valori elettrici. Il settore industriale può così usufruire di tecnologie per il controllo di cose e persone.
Le tecnologie: RFID e NFC
L’RFID è una sigla che sta per “Radio Frequency Identification”, identificazione a radiofrequenza. È una tecnologia di identificazione automatica attraverso onde elettromagnetiche, che permette la rilevazione di oggetti sia statici che dinamici.
Un sistema RFID è composto da tre elementi:
- una o più chiavi elettroniche, chiamate tag, che memorizza i dati;
- un apparecchio di lettura, chiamato reader;
- un sistema informativo di gestione dei dati per il trasferimento attraverso la radiofrequenza.
Questa tecnologia ha notevoli vantaggi e permette molteplici utilizzi rispetto ad un sistema statico come, ad esempio, un lettore di codici a barre: la possibilità di trasmissione di dati anche a distanza (il tag e il reader non devono essere a contatto per la lettura), la comunicazione può essere in chiaro o cifrata, l’identificazione e la verifica avvengono rapidamente.
L’NFC è invece una tecnologia che fornisce connettività senza fili in prossimità, come indicato dall’acronimo usato, che sta per near-field communication (“comunicazione in prossimità”, appunto).
Il meccanismo alla base della tecnologia è lo stesso dell’RFID, ed è un sua evoluzione.
Permette infatti la comunicazione bidirezionale tra due apparecchi NFC che creano una rete peer-to-peer quando vengono accostati.
L’NFC è alla base di numerose e recenti innovazioni nell’uso di dispositivi portatili come lo smartphone, attraverso il quale, ad esempio, è possibile effettuare pagamenti e acquisti solo accostando il telefono al dispositivo lettore.
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